Immagina un vocabolario che non rispetta l’ordine alfabetico delle parole o, se sei più giovane e non ne hai mai usato uno, immagina se Google fornisse semplicemente l’elenco di tutte le pagine web senza uno strumento di ricerca. Trovare quel che cerchi risulterebbe non pratico, lungo, frustrante e, almeno nel secondo caso, quasi impossibile.
In entrambi i casi ci troviamo davanti alla necessità di trovare delle informazioni e la struttura logica che le organizza è fondamentale per la fruizione. In tal senso si può dire che il contenitore è importante quanto il contenuto, che la forma ha un impatto significativo sulla sostanza.
Quando si parla di Information Architecture si fa riferimento alle modalità adottate per organizzare i contenuti. È un tema particolarmente attuale in ambito digitale, ma riguarda qualsiasi sistema informativo più o meno complesso. Archivi cartacei, biblioteche, librerie, ludoteche… La lista è lunga.
Progettare una buona Information Architecture significa esaminare la natura dei contenuti da organizzare e ordinarli secondo modalità razionali che facilitino il più possibile l’esperienza del fruitore quando si appresta a cercare qualcosa. I criteri da adottare possono variare di caso in caso e, per dare forma a queste soluzioni, un designer di Information Architecture può avvalersi di diversi supporti grafici, come mappe, schemi logici e grafici. Nel caso digitale, ad esempio, le sitemaps sono uno strumento visivo adottato per dare forma alla struttura delle pagine di un sito o di un’applicazione.