AI e vibe coding: cos’è e come non usarlo

scrivere codice con l’intelligenza artificiale

Il vibe coding è come il prezzemolo? Per noi no, e in questo articolo scopriamo quali alternative più sicure potresti considerare per far convivere AI e sviluppo.

Vibe coding è un termine coniato nel febbraio 2025 dall’ex AI director di Tesla, Andrej Karpathy. In estrema sintesi, significa usare un software di intelligenza artificiale (LLM) per generare software da zero. Tu scrivi un prompt dettagliato, con le caratteristiche che deve avere il sito o la app; l’AI si occuperà di creare tutto il necessario, pronto all’uso in pochissimo tempo (si spera). Per le definizioni scolastiche c’è Wikipedia, perciò passiamo a riflessioni più costruttive.

Devi sapere che mentre una fetta del mondo impazzisce per questa presunta rivoluzione mondiale, noi preferiamo un approccio più cauto. Negli anni abbiamo visto tanti flop tecnologici e l’esito dell’AI è ancora ambiguo. Se vuoi uno scorcio sul nostro approccio al tema, puoi leggere il nostro articolo L’intelligenza artificiale è una bolla? e quello dove parliamo di Quali sono i problemi della AI.

Scrivere buon codice richiede tempo, tanto studio, competenze e una buona dose di pazienza. È una cosa complessa, tutti gli sviluppatori lo sanno. Come insegna la storia di Jason Lemkin e Replit, affidarsi troppo all’AI per lo sviluppo può avere risvolti catastrofici e il vibe coding è una delle attività più rischiose in tal senso. Infatti, per quanto rapida e potente, l’AI è molto lontana dall’essere affidabile quanto uno sviluppatore senior. Anzi, per certi aspetti può ricordare più l’imprevedibilità e la sbadataggine di un tirocinante.

Tuttavia, il vibe coding non è completamente fuori discussione. Bisogna sapere quando usarlo. Ad esempio, noi lo abbiamo inquadrato nelle nostre best practice aziendali, limitandolo a pochi e precisi casi d’uso. Anziché lasciare che l’AI diventi l’ennesimo tirocinante impreparato lasciato a se stesso su un grosso progetto — cosa che noi non faremmo mai — preferiamo “compartimentare” e guidare i suoi contributi. Meno AI hallucination, meno errori, meno danni.

Le nostre best practice

Negli ultimi tempi ci siamo attrezzati per studiare meglio l’argomento. Dopo un po’ di valutazioni abbiamo scelto Claude Code di Anthropic e il nostro sviluppatore senior Yusuf Kandemir ha compilato una guida aziendale per orientare le attività del resto del team.

Yusuf ha individuato quattro categorie che definiscono cosa fare e cosa non fare quando sviluppo e AI si incrociano:

  • Regole d’oro di base per interfacciarsi con l’AI
  • Casi d’uso dove l’AI è molto utile
  • Attività da gestire con cautela
  • Scenari assolutamente da evitare

Il nostro manuale è ricco di dettagli aggiuntivi, ma non riuscirei a sintetizzarli tutti in un articolo solo, perciò mi sono limitato a riportare i punti chiave che compongono ciascuna delle quattro categorie. Ma veniamo ai consigli di Yusuf.

Regole d’oro di base per interfacciarsi con l’AI nello sviluppo

Prima di generare del codice è importante sapere anche come generarlo e come validarlo. In che modo fare le richieste all’AI e come verificare che sia tutto ok.

  • Tieniti aggiornato per riconoscere le nozioni di codice obsolete
  • Scomponi i problemi complessi
  • Fornisci un contesto chiaro
  • Crea un file di istruzioni di progetto da far leggere all’AI
  • Verifica e testa sempre gli output
  • Sottoponi i tuoi prompt a più iterazioni
  • Sfrutta i tool automatici e i linter
Casi d’uso dove l’AI è molto utile per scrivere codice
  • Generare snippet di codice
  • Spiegare codice complesso o legacy
  • Creare script e automazioni
  • Generare dati di test e simulazioni
  • Creare al volo prototipi usa-e-getta per validare idee
  • Creare app a basso impatto e basso rischio per uso interno

Come avrai notato, il vibe coding vero e proprio riguarda solamente gli ultimi due punti.

Attività di sviluppo con AI da gestire con cautela

Nelle seguenti attività legate alla manutenzione del codice, le istruzioni per l’uso e le interazioni con altri software, non bisogna abbassare la guardia e bisogna stare particolarmente attenti al contributo dell’AI.

  • Refactoring e modernizzazione del codice
  • Debug di errori specifici
  • Generazione di documentazione
  • Interazioni con le API (in particolare quelle di nicchia, nuove o interne)
Scenari di sviluppo con AI assolutamente da evitare

Più le attività riguardano le fondamenta di una codebase o si fanno critiche, più è necessario evitare l’AI. Intuirai che affidare all’AI lo “scheletro” dell’intera struttura è molto rischioso e, per questo motivo, il vibe coding non si presta a progetti importanti (ad esempio dove sono coinvolti privacy, sicurezza, soldi e pagamenti).

  • Fare lo scaffolding di nuovi progetti
  • Scrivere codice critico per la cyber sicurezza e che tratta dati sensibili
  • Prendere decisioni sull’architettura e il design del codice

Ora che sai come approcciare la materia, diamo uno sguardo anche alle tecnologie disponibili per il vibe coding e per lo sviluppo assistito da AI.

Quali tool AI usare per il vibe coding

Quanto alle tecnologie migliori da utilizzare, le opinioni variano. È un settore ancora in evoluzione e di mese in mese possono cambiare gli equilibri tra i vari player. Ovviamente il mondo del coding è vasto e non puntualizziamo quali sono le migliori compatibilità tra gli LLM e le diverse tecnologie per lo sviluppo web o di altro tipo. Lasciamo a voi il divertimento di questa esplorazione.

Partiamo con un grafico che ha condiviso Siraj Raval e che per comodità ho ridisegnato direttamente qui nell’articolo. Le tecnologie sono divise per categoria, per farsi una rapida idea generale.

grafico dei tool AI per vibe coding divisi in quattro categorie

Una carrellata di tool AI divisi per la categoria che li identifica meglio.

Su Reddit, all’inizio del 2025, si parlava di Claude Sonnet, CoPilot, Cursor, Cline, Roo, Aider e Cody. A settembre di quest’anno, secondo Tech with Tim, le AI più utili a supporto dello sviluppo erano:

Secondo LMArena, attualmente le tre AI per web development con i voti più alti sono GPT 5, Claude Opus 4.1 e Gemini 2.5 Pro. Prendete la valutazione con le pinze, perché il sito non fornisce i criteri di valutazione chiari. Infatti, Pragmatic Coders è di un altro avviso. La Product Development Company fornisce un’analisi esaustiva aggiornata a luglio di quest’anno, dove mette a confronto 25 tool AI e seleziona i sei migliori. Gli altri tool fuori dalla top six sono un mix di tecnologie promettenti, altre in fase di sviluppo e alcune proprio da ignorare.

  • Claude Code
  • Aider
  • Cursor
  • Windserf
  • Zed
  • GitHub Copilot

Nel complesso, attualmente sembra che Claude e Cursor siano tra i nomi più ricorrenti e non è un caso che abbiamo scelto proprio il primo per le nostre sperimentazioni.

Conclusioni

In azienda non ci siamo ancora lanciati nel vibe coding “puro”, ma stiamo sperimentando le potenzialità dello sviluppo assistito, per vedere in che modo possiamo aggiungere l’AI a tutte le altre classiche integrazioni per IDE (noi usiamo Visual Studio Code).

Siamo sempre alla ricerca di confronti costruttivi. Se ti interessa l’argomento e vuoi parlare più approfonditamente delle best practice che abbiamo individuato, contattaci. Facciamo una chiacchierata.