Ottenere i bonus Industria 5.0

Cosa bisogna sapere per avere le agevolazioni fiscali

Sono anni che senti parlare di Industria 4.0. Forse ne hai approfittato, forse no, ma preparati: ora è arrivata anche Industria 5.0. Nuovi incentivi per le aziende italiane relativamente a investimenti ad elevata digitalizzazione che consentano di ottenere anche un risparmio energetico. In questo articolo ti spieghiamo di cosa si tratta e le condizioni base necessarie per ottenere i bonus.

La transizione 5.0 è qui. Dal 30 aprile 2024 la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il contenuto del decreto in materia di innovazione industriale, che ora diventa legge a tutti gli effetti. Puoi trovarlo all’art. 38 del Supplemento ordinario n. 19.

Gli incentivi all’industria italiana non sono una novità. Nel 2023 abbiamo già affrontato alcune tematiche relative alla tappa precedente di questo percorso di ammodernamento del tessuto produttivo, l’Industria 4.0. Se vuoi saperne di più forse sei ancora in tempo per attivare un progetto aziendale agevolato. Leggi i nostri articoli precedenti: Ottenere i bonus Industria-4.0: incentivi e condizioni 2023-2025 e Software finanziabili con Industria 4.0 e altri beni immateriali.

Come nel caso dei precedenti incentivi 4.0, anche Industria 5.0 prende la forma di un credito d’imposta proporzionale alla spesa sostenuta dall’azienda.

Ricorda che questo articolo è una sintesi dei punti più importanti della legge, ma per entrare ancora più nel dettaglio è bene consultare il link in cima alla pagina. Se preferisci affidarti direttamente a un consulente in materia tecnologica e di supporto all’accesso alle agevolazioni, contattaci. Se vuoi procedere con l’articolo, veniamo al dunque.

Quanto tempo ho per usufruire di Industria 5.0

Le agevolazioni garantite da Industria 5.0 fanno riferimento al periodo 1 gennaio 2024 - 31 dicembre 2025, perciò puoi trarne tutti i vantaggi se decidi di attivare i tuoi progetti innovativi quest’anno (2024) o l’anno prossimo (2025). Infatti, gli investimenti coperti dalla legge devono essere attivati esclusivamente in questo periodo.

Non tergiversare troppo, o rischierai di perdere questa grande opportunità. Attivati al più presto per sentire il parere di un consulente ed individuare su quali processi puoi intervenire.

Quali sono i criteri per accedere ai vantaggi Industria 5.0

Se la tua azienda e le sue strutture produttive risiedono sul suolo italiano rientri nei pre-requisiti. Non ti resta che decidere come investire il tuo budget, purché il progetto soddisfi questo criterio: all’output del tuo progetto innovativo deve conseguire una riduzione dei consumi energetici.

Anche in questo caso si applicano altre condizioni, come il rispetto delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, la regolarità DURC e l’assenza di situazioni quali la liquidazione, il fallimento e altre casistiche per le quali si rimanda direttamente a quanto segnalato nella Gazzetta Ufficiale.

L’accesso ai benefici in forma di credito d’imposta è consentito dietro domanda al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e a seguito di una procedura di verifica degli investimenti effettuati e al rilascio di apposite certificazioni rilasciate da un valutatore indipendente secondo i criteri previsti dalla legge (per i dettagli vedi i commi 10-13). Nel periodo successivo all’attivazione dei finanziamenti, unitamente ad altri enti statali deputati al controllo, il GSE disporrà di strumenti e modalità atte a monitorare l’avanzamento dei lavori e ad assicurarsi che il progetto continui ad aderire ai criteri definiti dalla legge.
Resta aggiornato: le modalità di presentazione della richiesta preventiva, così come le modalità di calcolo e rilascio di certificazioni energetiche, non sono ancora state definite e verranno comunicate tramite le linee guida che verranno pubblicate prossimamente.

Cosa posso finanziare con Industria 5.0

La legge prevede il supporto di investimenti in beni materiali e immateriali nuovi. Sommariamente si può affermare che molto di quanto concesso per Industria 4.0 sia stato riconfermato. La Gazzetta Ufficiale menziona esplicitamente l’allegato A e l’allegato B della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016 che già in parte avevamo menzionato nei nostri due articoli precedenti inerenti le agevolazioni per il triennio 2023-2025 (se vuoi leggerli, vedi i link all’inizio di questo articolo).

Tuttavia, rispetto a quanto definito in materia 4.0, qui si interseca un nuovo elemento, ovvero il già citato impatto a livello energetico. Non solo devi attenerti alla lista dei beni ammessi alle agevolazioni, bensì devi anche accertarti che questi portino un beneficio sui consumi. Nello specifico: complessivamente, la tua struttura produttiva deve ridurre il consumo energetico del 3% o più. Se il tuo progetto non permette di calcolare il consumo energetico della produzione nella sua interezza (es. un intero stabilimento), il beneficio energetico può essere considerato relativamente a processi specifici (es. lucidatura del metallo). In questo caso, i processi considerati devono generare un risparmio energetico del 5% o superiore.
Ad esempio: se produci biciclette e intervieni per migliorare i processi produttivi legati agli impianti dove realizzi i componenti, la riduzione energetica minima deve essere del 3%; se invece intervieni su processi legati alle attività di management aziendale, sale al 5%.

Se aderendo a Industria 5.0 ti sei munito di software di monitoraggio e hai già raggiunto gli obiettivi di risparmio energetico, sappi che diventano ammissibili anche gli strumenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (biomasse escluse) per l’autoconsumo e gli impianti di stoccaggio (batterie, accumulatori…). Se si rientra nei criteri di ammissione, sono previste agevolazioni per gli impianti fotovoltaici prodotti in UE con determinate soglie di efficienza. Su questi, maggiore sarà l’efficienza rispetto ai requisiti minimi e maggiore sarà il credito di imposta calcolato sul 120% o il 140% del costo in base alla maggior efficienza rispetto ai requisiti di legge. In sostanza una supervalutazione della tua nuova attrezzatura (per i dettagli si rimanda direttamente a quanto riportato sulla Gazzetta Ufficiale al comma 5).

Alle categorie precedenti si aggiungono gli investimenti per la formazione erogata da soggetti esterni, sempre legata ad argomenti digitali e/o green, per un ammontare del 10% degli investimenti in beni materiali o immateriali già menzionati, con un tetto di 300.000 € (comma 5 lettera b).

Sono escluse dai finanziamenti le imprese legate ai combustibili fossili, ai rifiuti speciali e ad altre attività incompatibili con gli obiettivi della legge (vedi comma 6).

Software finanziabili con Industria 5.0

Se in precedenza Industria 4.0 aveva dato spazio più o meno equilibrato a diverse tecnologie, la nuova legge pone l’accento (più come indirizzo che per obbligo) sul mondo dell’Internet of Things (IoT) e dei software di raccolta e monitoraggio dati. Questo proprio perché la nuova direzione della legge punta all’implementazione di soluzioni in grado di valorizzare i dati produttivi sul piano delle strategie ambientali e non solo alla loro raccolta indiscriminata e priva di obiettivi (un fenomeno al quale, purtroppo, si è assistito in più di un’occasione).

Ricordati che possono essere agevolati anche i software gestionali (grandi esclusi da industria 4.0), se acquistati unitamente a software di monitoraggio dei consumi.

A quanto ammontano le agevolazioni per i beni materiali e immateriali 5.0

Ecco la sintesi degli scaglioni di credito d’imposta previsti dalla legge in materia di Industria 5.0:

  • 35% (investimenti fino a 2,5 milioni di euro);
  • 15% (investimenti oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni di euro);
  • 5% (investimenti oltre i 10 milioni e fino a 50 milioni di euro annui per azienda).

Ti segnaliamo che le percentuali indicate comprendono già quelle indicate per Industria 4.0 negli anni scorsi, perciò non si tratta di valori cumulativi. Per le condizioni particolari relative ai contratti di locazione finanziaria e per soluzioni di cloud computing si veda il comma 7.

Sono previsti anche degli scaglioni di aumento del credito d’imposta, in base all’efficientamento energetico raggiunto. Con riduzione consumi del 6% nelle strutture produttive, o con riduzione del 10% in altri processi:

  • Il 35% diventa 40%;
  • Il 15% diventa 20%;
  • Il 5% diventa 10%.

Con riduzione consumi del 10% nelle strutture produttive, o con riduzione del 15% in altri processi:

  • Il 35% diventa 45%;
  • Il 15% diventa 25%;
  • Il 5% diventa 15%.

Se non conosci i beni finanziabili, per comodità, riportiamo anche qui l’allegato A (beni materiali come macchinari, sensoristica, sistemi di sollevamento, etc) e l’allegato B (beni immateriali come software e tecnologie) della legge n. 232 dell’11 dicembre 2016.

Come può aiutarmi Dreamonkey

Dreamonkey si occupa da tempo di IoT (Internet of Things) e IIoT (Industrial Internet of Things), due ambiti strettamente legati al mondo di Industria 4.0 e Industria 5.0. Abbiamo esperienza nel settore dell’automazione industriale, della supply chain e più in generale nel mondo del B2B; queste caratteristiche ci rendono il partner tecnologico ideale per strutturare progetti di raccolta e aggregazione di dati aziendali, centrali in questa nuova tappa di efficientamento energetico.

A tal proposito forse ti interesserà conoscere Koioty, il nostro Data Collector Supervisor (DCS), ovvero una piattaforma per Industrial IoT pensata per gestire tutti i tuoi dati aziendali strategici inclusi quelli relativi alle metriche ESG (a proposito, conosci già i bilanci di sostenibilità e Cosa sono le certificazioni ESG?).

Supportiamo la tua azienda a tutto tondo nel conseguimento di nuovi traguardi di risparmio energetico. Ti affianchiamo dal momento dell’analisi preliminare di fattibilità della raccolta dati, ci occupiamo dell’installazione della sensoristica, configuriamo la tua piattaforma di aggregazione dei dati e formiamo il tuo personale.

Il nostro contributo non si limita solo al software di alto livello. Ci avvaliamo anche del supporto di partner specializzati nella gestione di tappe specifiche del progetto. Ad inizio lavori coordiniamo l’installazione dell’hardware e la configurazione delle reti di raccolta dati e, mentre creiamo (o adattiamo) le tue infrastrutture, i nostri consulenti ti affiancano nelle procedure di analisi di efficientamento e definizione dei KPI.

Ti offriamo un supporto a 360°, chiavi in mano: valutiamo gli obiettivi, definiamo le risorse necessarie alla raccolta dati, monitoriamo i tuoi risultati e ti accompagniamo nel percorso burocratico finalizzato all’ottenimento del credito d’imposta. Per sapere qualcosa di più leggi il nostro articolo su Come impostare un progetto per ottenere il credito d’imposta Industria 5.0

Se stai pensando di attivare degli investimenti digitali, contattaci, non vediamo l’ora di conoscere i dettagli del tuo progetto.