Un’azienda con dei dati IoT è un po’ come un mulo con un forno a microonde: nessuno sa dove li abbia presi e gli venisse un colpo se saprà mai come usarli… A meno che non abbia un Data Collection Supervisor. Forse il buon vecchio Lyle Lanley non aveva detto proprio così, ma sicuramente hai afferrato il concetto.
Un Data Collector Supervisor (DCS) è un software destinato alle attività legate all’Internet of Things (IoT) e più specificamente all’Industrial IoT, ovvero del mondo produttivo. Viene definito “Data Collector” perché funge da punto d’arrivo di tutti i dati aziendali raccolti dagli asset fisici dislocati sul territorio. Macchinari, impianti, stabilimenti, uffici… Con l’ausilio della sensoristica IoT, il DCS è in grado di convogliare e mappare tutte queste informazioni in un unico ambiente virtuale, rendendole accessibili e organizzandole in modo user friendly.
Inoltre, è definito “Supervisor” perché non si limita a raccogliere i dati ma, come un bravo manager, mette a disposizione del team una serie di funzionalità operative che permettono di dare un senso e una direzione a queste informazioni. Il DCS getta uno sguardo dall’alto sull’azienda e aiuta il management e il personale a svolgere il proprio lavoro. Che sia evidenziare le criticità, o trovare le opportunità, il DCS permette di analizzare i dati disponibili, incrociandoli e valutandoli sul lungo periodo o giorno per giorno.
Non è un ERP, non è un MES. Ti ricorda un CMMS? Forse condivide alcune funzionalità, ma sono piattaforme diverse. Il DCS è particolarmente efficace per gestire le attività rivolte all’Industria 4.0 e alla manutenzione preventiva o predittiva, ma il punto di forza di questo tipo di software è la flessibilità e la capacità di funzionare in sinergia con altri software. Una volta raccolti i dati, le funzionalità a corollario possono essere configurate per adattarsi ai contesti aziendali più vari.