Migliorare il nuovo sito del framework Quasar con il contributo della community
Come abbiamo cercato di imparare dalle critiche assieme al Quasar team
Di Niccolò Maria Menozzi
A dicembre 2022 Razvan Stoenescu ha pubblicato la nuova versione del sito in versione beta, su un sottodominio dedicato per raccogliere feedback. Nel frattempo la beta è stata migliorata e il 28 marzo ha fatto la sua comparsa anche in forma ufficiale. In questo articolo ripercorriamo alcune tappe importanti di questo progetto e il ruolo che ha avuto la community nel definire la versione finale della UI.
Il rinnovo di Quasar, del suo sito ufficiale e della sua documentazione tecnica è in corso ormai da qualche anno. Se in partenza sognavamo di condurre un progetto corposo ma snello e ben delineato, oggi ci rendiamo conto che, sebbene non ci aspettassimo di portare a casa risultati con un semplice schiocco di dita, si è trasformato in un lungo processo evolutivo. D’altronde l’evoluzione è nel DNA di Dreamonkey, ma è stato un percorso impegnativo. Tutto è iniziato nel 2020 con un questionario, ha mosso i primi passi nel 2021 con un nuovo logo e ha visto la luce della prima beta a dicembre 2022, dopo una revisione a porte chiuse e una preview destinata agli sponsor, avvenute entrambe nei primi mesi dello stesso anno. Tutte attività che abbiamo sostenuto e portato avanti gratuitamente, contribuendo con la nostra esperienza nel UX design assieme al team di Quasar.
Sebbene il questionario e il rebrand avessero trovato il favore della community, dal positivo fino all’entusiastico, con il rilascio della beta del nuovo sito le cose si sono complicate.
Un anno in sospeso per la beta di Quasar
Le cose non vanno sempre come sperato, ma chi persevera e non si lascia scoraggiare ottiene comunque dei risultati. Come abbiamo segnalato nel nostro report aziendale 2022, la roadmap ufficiale di Quasar prevedeva il rilascio del nuovo sito addirittura per l’estate del 2021, a pochi mesi dalla pubblicazione del rinnovo del logo e come tappa in continuità con quanto già realizzato.
Circa nello stesso periodo sono sopraggiunti imprevisti e impegni di varia natura, lavorativi e personali, che hanno costretto i team di Dreamonkey e di Quasar a rallentare drasticamente i tempi di progettazione e di sviluppo. È stato così che, tra board interne, ripensamenti, disaccordi e desideri di migliorare ulteriormente il progetto, cercando di far quadrare le nostre agende, sono trascorsi mesi e la beta ha finalmente visto la luce a pochi giorni dalla fine del 2022.
Speranzosi di essere arrivati alla fine di un percorso lungo ed impegnativo, ci siamo scontrati con la realtà dei fatti, ovvero, che i primi feedback della community arrivati su Github, a cavallo tra fine dicembre e i primi mesi del 2023, spaziavano da un’accoglienza tiepida ad altri di aperta critica, talvolta molto aspra.
I feedback della community tra critiche e suggerimenti
Contrasti cromatici troppo intensi, troppe informazioni, testi troppo piccoli o troppo grandi, font poco leggibili, grafica dallo stile troppo retrò, dettagli decorativi superflui, etc… Abbiamo collezionato una considerevole lista di aspetti che, secondo parte della community, meritavano di essere cambiati. Era evidente che, nonostante le energie spese, la resa finale aveva subito gli effetti di alcune scelte forse troppo coraggiose, unite alle problematiche di progetto sorte nel corso del 2022.
Non ha aiutato il fatto che il nostro tentativo di comunicare gli obiettivi di Quasar e il processo creativo, dal periodo del questionario fino al rilascio della beta, sicuramente non deve aver raggiunto la community nella sua interezza. Se l’awareness attorno ad un’iniziativa di questo tipo può facilitare l’accoglienza delle novità da parte degli utenti, è anche un’impresa complessa, soprattutto in ambito open source, dove i progetti non godono delle risorse di grandi aziende più strutturate.
Siccome molti dei problemi evidenziati dagli utenti riguardavano le decisioni di UI/UX, per le quali Dreamonkey è stata direttamente responsabile, certamente non ci siamo sottratti a un po’ di sana autocritica e ci siamo impegnati per un ulteriore processo di revisione che ha portato alla release di marzo. Abbiamo rivisto gli aspetti tipografici più creativi che volevamo sperimentare e per i quali abbiamo riscontrato pareri negativi. Con queste modifiche e rimuovendo alcuni elementi stilistici poco graditi (ad es. alcuni effetti di glow azzurri), abbiamo riavvicinato la sezione Docs ai requisiti di comfort degli utenti.
Alcune riflessioni su questa esperienza
Da questa doccia fredda portiamo a casa alcuni ragionamenti che si rischia sempre di dimenticare quando ci si trova esposti direttamente al giudizio online di molte persone, quasi sempre sconosciute.
Innanzitutto ascoltare le critiche. Quando si è troppo addentro ad un progetto inizia a perdersi quello sguardo esterno, fresco e incondizionato, che permette di individuare quelle scelte che funzionano secondo logiche e convinzioni interne ma che si scoprono più fragili quando portate in un ambiente non “protetto”.
Siamo anche consapevoli di questo: è impossibile accontentare tutti e spesso la voce di chi è insoddisfatto si fa sentire più di chi non ha critiche da muovere. Questo può creare l’impressione che il lavoro fatto sia tutto da rivedere e, per quanto spiacevole possa risultare questa esperienza, se i processi progettuali sono stati condotti con logica e professionalità, probabilmente non è così. Il fatto che alle volte le critiche risultino discordanti tra loro, testimonia che il processo di valutazione degli utenti passa anche per una dose di soggettività che è difficile annullare. Da questo punto di vista, test e dati raccolti con metodi più rigorosi possono risultare più affidabili per comprendere il gradimento e l’impatto reale sugli utenti.
Bisogna approcciare le critiche con umiltà, ma con distacco, anche sforzandosi di interpretare il punto di vista e le competenze di chi le muove e perché. Questo è un buon metodo per distinguere i problemi dai giudizi. I primi sono concreti, i secondi spesso nascono da criteri soggettivi, dalle aspettative personali, o dal gusto personale.
Questa procedura di revisione è un’attività complessa, a sua volta non priva di soggettività, ma ci rendiamo conto che non è possibile evitarla. Accogliere ogni critica talvolta significa accettare di fare tutto e il contrario di tutto, al contempo perdendo quell’identità che ci rende unici e che, in casi come questo, è motore di cambiamento e di nuovi modi per intendere la comunicazione e i criteri estetico-funzionali.
Infine, la decisione di utilizzare la beta come anticamera della release ufficiale si è rivelata vincente, consentendoci di porre rimedio ai problemi evidenziati dalle critiche più costruttive di una fetta più piccola della community, prima di sottoporci al giudizio di un pubblico più vasto.
Ora che il sito è ufficialmente operativo, siamo felici di constatare che i primi feedback suggeriscono che le modifiche siano state accolte con favore e che il gradimento percepito sia aumentato.
Propositi per il futuro di Quasar
Come ribadito in più occasioni, questa release ufficiale non sancisce la fine di questo lavoro. Bensì, inaugura una nuova fase di miglioramento ed espansione che ci consentirà di raffinare la UI/UX e di migliorare il modo in cui Quasar si racconta, ancora e ancora.
Sappiamo per certo che una tappa importante dei prossimi mesi sarà condurre un nuovo questionario per raccogliere dati più precisi sul gradimento del nuovo sito e per valutare i suggerimenti della community.
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