Alcuni dati statistici IoT per il 2020
Un sintetico resoconto sull’Internet of Things negli ultimi anni
Di Niccolò Maria Menozzi
Prima i computer, poi gli smartphone e negli ultimi anni sempre più dispositivi connessi alla Rete. L’Internet of Things è un fenomeno trasversale sempre più presente nelle nostre case così come in molteplici contesti lavorativi e nel settore produttivo. Cosa dicono gli studi degli ultimi anni?
Se non sai cos’è forse ti interesserà sapere Cos’è l’IoT (Internet of Things)? In caso contrario invece vediamo assieme qualche dato, ripercorrendo gli ultimi anni a partire dal 2016, in particolare soffermandoci sul settore industriale e della manifattura.
I dati IoT dal 2016 al 2018
L’IoT legato al mondo manifatturiero era cresciuto dell’84% tra il 2016 e il 2017.
Con 183 miliardi di dollari nel solo 2017 il settore della manifattura si posizionava così al primo posto tra gli altri per investimenti in IoT (State of the Market: Internet of Things 2017 di Verizon).
Secondo alcune proiezioni di IoT analytics dello stesso anno, nel 2023 l’investimento per Industria 4.0 sarebbe stato di 310 miliardi di dollari.
I dati di uno studio di Gartner nel 2018 indicavano che l’80% delle aziende che avevano adottato l’IoT stavano raggiungendo “risultati migliori del previsto” e solo il 29% non era stato in grado di fornire indicazioni precise sul proprio periodo di payback.
Il vice presidente di Gartner, Nick Jones, poneva l’accento anche sulla rilevanza dei direttori informatici all’interno dei progetti.
«Abbiamo scoperto che il coinvolgimento del CIO nell’IoT è cruciale – i progetti hanno successo con più probabilità se loro sono coinvolti.»
Nick Jones, vice presidente di Gartner
Un’indagine condotta da Forbes nel 2018 (700 dirigenti coinvolti) evidenziava che il 51% degli intervistati del settore manifatturiero concordasse fermamente che l’IoT fosse stato in grado di aprire nuovi canali di business per le loro aziende.
Al di là di altri vantaggi che può portare l’IoT, il 29% sosteneva che gli sforzi legati a questo aggiornamento tecnologico avessero già permesso di offrire anche nuovi prodotti o servizi.
I dati IoT dal 2019 al 2020
Il trend di crescita positivo già intuibile nel triennio 2016-2018 risuona con alcune indagini più recenti, che confermano la buona predisposizione delle aziende nei confronti dell’IoT.
Secondo uno studio pubblicato nell’estate del 2019 dalla International Data Corporation (IDC), l’85% delle 5421 aziende intervistate, provenienti da 29 paesi, hanno allocato risorse per gli investimenti IoT.
Contrariamente a quanto normalmente si crede, sono i reparti IT aziendali ad essere al timone di questi importanti progetti e non i dirigenti, impegnati su molteplici fronti e non sempre in possesso delle conoscenze tecniche necessarie. Ciò crea nuovi equilibri anche nella gestione dei tempi e dei budget.
Arrivando ai nostri giorni, nel 2020 il 91% del settore industriale e manifatturiero tedesco ha investito in “fabbriche digitali” che comprendono soluzioni IoT e le aziende prevedono che queste e altre tecnologie digitali miglioreranno l’efficienza del 12%. (Digital Factories 2020 di PwC).
L’IoT dei big data, del monitoraggio e della predizione
Nell’area industriale manifatturiera, già nel 2018, altri dati sottolineavano l’importanza delle interfacce digitali per la consultazione dei dati e dello stato delle macchine connesse in Rete.
Secondo Forbes il 52% dei dirigenti indicava di disporre di supporti visivi per il monitoraggio in tempo reale dei prodotti o degli asset aziendali. Il 48% di questi supporti era fruito via smartphone, il 47% da desktop, in particolare per la manutenzione predittiva (51%) e l’aumento di produttività (49%).
Come Dreamonkey abbiamo rilevato dalle nostre esperienze che: chi gestisce impianti produttivi o infrastrutture legate alla logistica o allo stoccaggio necessita di web app o app mobile in grado di fornire indicazioni dettagliate su quanto accade e per fornire ai data scientists strumenti di supporto adeguati.
Nel 2017 Gartner prevedeva che il bisogno di specialisti della data science crescesse ben oltre i numeri presenti sul mercato (non ultimo, grazie all’IoT). Addirittura l’azienda ipotizzava che, per il 2020, la penuria di questi specialisti avrebbe impedito a 3/4 delle aziende di massimizzare i loro obiettivi IoT (Leading the IoT, 2017).
Che tali previsioni vengano o meno confermate rispetto alle tempistiche, una conclusione che si può trarre è che le aziende dovrebbero attivarsi ora, evitando di lanciare piani di rinnovo ormai fuori tempo sulla concorrenza, soprattutto alla luce dei problemi emersi con il Covid-19, che hanno dimostrato una maggior adattabilità alla crisi da parte delle aziende con un buon grado di digitalizzazione e dimestichezza tecnologica.
Il futuro è efficienza 2.0
Il cambiamento è già in moto da alcuni anni. Come molti altri settori, il nostro tessuto produttivo è sempre più interconnesso e il confine tra il mondo fisico e la Rete è sempre più sfumato.
Se nei decenni trascorsi la competizione si giocava prevalentemente sull’estensione degli impianti e sulla loro qualità meccanica, oggi si aggiunge anche la necessità di massimizzare il rendimento delle macchine, operando con strumenti digitali che ci consentono di accedere a dati e previsioni secondo modalità impensabili fino a non molto tempo fa.
Di fronte a così tante opportunità di implementazione non resta che chiedersi in che modo ogni azienda possa trarre vantaggio dall’IoT, individuando le tecnologie e le applicazioni che più soddisfano obiettivi strategici ben definiti. Si tratta di integrare una nuova infrastruttura IoT ex novo o di migliorare le qualità di quella già esistente?
Ogni impresa ha specifiche necessità per cui occorre valutare con attenzione costi e benefici di un’eventuale implementazione di nuove tecnologie. Se la tua azienda si muove nel settore produttivo, delle movimentazioni o della automazione industriale può valutare l’opportunità di integrare nuovi metodi di raccolta dati e di analisi per ottimizzare i processi aziendali e risparmiare (sapevi che ci sono bandi che stanziano fondi per chi compie questo tipo di investimento?). Contattaci, siamo a disposizione.