Cosa fare per la conformità all’Accessibility Act
Come rendere accessibile il tuo sito o la tua applicazione
Di Niccolò Maria Menozzi
Il termine ultimo per aderire alle linee guida dell’Accessibility Act della Commissione Europea si avvicina. In questo articolo scopriamo i punti più importanti da sapere per essere in regola.
Se non sei aggiornato, l’European Accessibility Act (Direttiva 2019/882) è una legge europea in materia di accessibilità per prodotti e servizi, a favore di persone con disabilità (fisica, mentale, intellettiva e sensoriale), inclusi anziani, donne incinte e persone con disabilità momentanea. Nasce dall’impegno dell’UE ad allinearsi ai principi della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 (United Nations Convention on the Rights of Persons with Disabilities). Ma entriamo più nel dettaglio.
Nota: da adesso in avanti verranno menzionati alcuni punti dei documenti ufficiali. Se vuoi leggere i punti ufficiali, consulta la Direttiva.
Cosa dice l’Accessibility Act?
In breve: entro il 28 giugno 2025 le aziende devono assicurarsi che tutti i nuovi prodotti e servizi immessi sul mercato siano accessibili anche a persone con disabilità (più sotto puoi leggere tutte le categorie coinvolte dalla Direttiva).
Al punto 20, la Direttiva sottolinea che tali criteri devono essere rispettati anche nel caso in cui prodotti e servizi vengano affidati a terze parti in qualità di subcontractor e che il personale deve essere aggiornato per fornire informazioni e assistenza in merito alle funzionalità di accessibilità.
Come accennato, si parla di prodotti e servizi nuovi. Infatti al punto 102 si specifica che le condizioni della Direttiva si applicano a prodotti e servizi messi sul mercato dopo il 28 giugno 2025. Ciò escluderebbe senza dubbio i beni fisici già realizzati, ma resta da vedere come i singoli Stati Membri interpretano la Direttiva in merito a siti Internet e software già esistenti ma in continua evoluzione, con pagine, contenuti e funzionalità nuove. Presumibilmente dovranno aggiornarsi tout court, applicando i nuovi strumenti di accessibilità a tutte le parti del software, vecchie e nuove. Tuttavia, l’Articolo 2 elenca alcuni casi esentati (es. archivi, file, documenti e contenuti, anche multimediali, realizzati in precedenza).
Inoltre, è previsto un periodo di transizione fino al 28 giugno 2030, durante il quale i fornitori di servizi potranno continuare ad usare vecchi prodotti (es. terminali, interfacce, etc.) per offrire le loro proposte (Capitolo VIII, Articolo 32) prima della dismissione definitiva.
Per le PMI sono previsti dei criteri meno restrittivi che le liberano dall’obbligo di investimenti eccessivi per far fronte alla Direttiva (punti 64-68). Le “microaziende” non hanno obblighi: le aziende con meno di 10 dipendenti e con fatturato o bilancio annuale inferiore a 2M di € sono esentate, ma incoraggiate a perseguire aggiornamenti che favoriscano l’accessibilità (punti 70-72).
Quali prodotti e servizi devono aderire all’Accessibility Act?
Ecco una lista esaustiva proveniente direttamente dalla Commissione Europea.
I prodotti inclusi nell’Accessibility Act
- Computer e sistemi operativi
- Smartphones e altri dispositivi di comunicazione
- Strumentazione TV relativa ai servizi di televisione digitale
- ATMs e terminali di pagamento (es. macchine per il pagamento con carta nei supermercati)
- E-readers
- Ticketing e terminali per il check-in
I servizi inclusi nell’Accessibility Act
- Servizi telefonici
- Servizi bancari
- E-commerce
- Siti Internet, servizi mobile, tickets elettronici e tutte le fonti d’informazione per bus e servizi di trasporto aerei, ferroviari e marittimi
- E-books
- Accesso a Audio-Visual Media Services (AVMS)
- Chiamate al numero d’emergenza Europeo 112
Cosa devono fare le aziende per aderire all’Accessibility Act?
Innanzitutto devi controllare i documenti ufficiali che integrano e traducono la Direttiva in leggi nazionali, per scoprire se offri servizi toccati dalle nuove disposizioni. Quasi certamente se la tua non è una microazienda e ha un sito Internet, un’applicazione, o qualche software, dovrai far fronte a questi requisiti.
La Direttiva stabilisce che gli Stati Membri dovevano pubblicare queste leggi entro il 28 giugno 2022 perciò è già possibile verificare il loro contenuto.
Se non hai tempo di occupartene in prima persona puoi contattarci per una consulenza, saremo felici di aiutarti a far fronte agli aspetti burocratici e tecnici.
Quali requisiti sancisce l’Accessibility Act?
L’allegato I (Annex I) descrive più dettagliatamente quali modalità di accesso devono essere garantite da prodotti e servizi. Soffermandoci in particolare sui temi d’interesse del software (Sezione I punto III), possiamo sintetizzare i requisiti delle interfacce dei servizi come segue:
- Le interfacce devono essere accessibili tramite più canali sensoriali (in particolare vista e udito)
- Le informazioni devono essere comprensibili, percepibili dagli utenti e traducibili in diverse alternative sensoriali (es. da testo a voce, da immagine a testo)
- Gli elementi testuali devono offrire alternative adattabili alle necessità dell’utente (contrasto, colore, dimensione, spaziatura…)
Questo in riferimento ai software, includendo siti Internet, applicazioni desktop e mobile. Sono toccati anche gli eventuali servizi di supporto correlati, come help desk e simili. Infatti resta necessario fornire indicazioni in merito alle funzionalità di accessibilità messe a disposizione dai servizi digitali.
Sul piano tecnologico si può stare tranquilli, non ci sono particolari restrizioni. L’importante è garantire agli utenti i criteri di accessibilità definiti dalla Commissione Europea, ma come questi vengano messi in pratica resta una libera scelta delle aziende e dei loro fornitori. Al punto 23 della Direttiva si sottolinea che i requisiti devono essere abbastanza precisi da definire degli obblighi legali e dei criteri di conformità (ma su questo punto torniamo a breve).
In sostanza, gli utenti devono poter consultare e navigare il contenuto e la struttura di una qualunque delle categorie sopra elencate, anche usando tecnologie assistive (se vuoi approfondire leggi il punto 50 della Direttiva).
Conseguenze e sanzioni dell’Accessibility Act
Non si tratta di un provvedimento senza conseguenze per chi non dovesse aggiornare i propri servizi digitali. La Commissione Europea ha previsto alcune misure per accertarsi che la Direttiva venga rispettata. Gli Stati Membri sono tenuti a sottostare a queste disposizioni.
Innanzitutto dovranno eseguire delle verifiche periodiche e dovranno prendere in esame le lamentele da parte degli utenti. A queste seguiranno gli accertamenti per far sì che le misure correttive vengano messe in pratica dalle aziende responsabili dei servizi interessati dalle problematiche. Particolarmente importante è il fatto che gli Stati Membri dovranno incaricare un’autorità referente alla quale gli utenti potranno far pervenire le loro segnalazioni, rendendola nota e promuovendola adeguatamente.
Ai punti 58, 59 e 60, si sottolinea che distributori e importatori dovrebbero partecipare alle attività di verifica di conformità dei prodotti a supporto delle autorità di controllo.
In sintesi, dal 28 giugno 2025 gli utenti potranno inoltrare le loro lamentele alle autorità predisposte e saranno gli organi incaricati a far rispettare la legge (punti 78-99).
Soluzioni per aderire all’Accessibility Act
Il 2024 è appena iniziato e abbiamo circa un anno e mezzo per poter allineare siti Internet e applicazioni alle nuove direttive. Ma non tentennare troppo, perché il tempo passa in fretta!
Hai un sito Internet, un’app o un software aziendale da rendere accessibile ma non sai da dove partire? Nessun problema, ci occupiamo di User Experience (UX) e il nostro team di sviluppatori è preparato, con alle spalle corsi di accessibilità legati al web development.
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Questo articolo sintetizza quanto riportato dal sito ufficiale della Commissione Europea, che puoi leggere qui. Se hai ignorato i link precedenti ma vuoi entrare maggiormente nei dettagli qui puoi leggere il testo ufficiale della Direttiva Europea.